giovedì 14 luglio 2016

Manifesto dell’Iper-realismo-pop
di Davide Rissone

OH DIO, MIO FIGLIO STA VOMITANDO ARCOBALENI!

1. Ora che il Postmodernismo è morto e con lui l’Avant-pop qualcosa sta iniziando a prendere piede nell’immaginario culturale e propongo di chiamare questo nuovo fenomeno Iper-realismo-pop.

2. Nella società contemporanea il significato e il valore degli eventi ai quali si assiste e di cui si fa esperienza, siano essi di interesse pubblico o meramente privati, è stato sostituito da un processo di percezione collettiva per la quale la comprensione degli stessi è quanto mai artefatta e spettacolarizzata ad opera della sempre più invadente ingerenza dei mezzi di comunicazione in ogni ambito della vita umana. Questi strumenti, con cui ci si interfaccia ogniqualvolta si deve condividere, evocare, trasmettere o mostrare un’emozione oppure quando si vuole esprimere un’opinione, hanno contribuito a creare uno scenario nel quale una morte, una nascita, una tragedia o un successo personale finiscono per essere reali e tangibili solo se filtrati attraverso la lente dello spazio web o lo schermo tv, e in cui è possibile comprenderli, accettarli e rielaborarli solo sulla scorta di queste nuove dinamiche da cui, di fatto, si originano e si sviluppano.

3. Se la fine delle grandi narrazioni, l'autoreferenzialità, lo sperimentalismo, imperscrutabilità e la destrutturazione tipiche del Postmodernismo prima, e la cinica accettazione della realtà e della sua artificiosità di cui si è fatto portavoce l’Avant-pop dopo, hanno di fatto innalzato delle barriere tra coloro i quali detengono gli strumenti necessari a fronteggiare la complessità della società moderna e le persone comuni, invece di erigere un ponte tra i due mondi, l'Iper-realismo-pop vuole colmare il buco semantico venutosi a creare.

4. In ambito letterario il Postmodernismo si è caratterizzato per una spiccata propensione critica verso la deriva ipertecnologica e mediatica di cui la società tout court si è resa protagonista, e lo ha fatto attraverso precise scelte tanto linguistiche quanto stilistiche che hanno contribuito a renderlo una delle correnti letterarie più innovative del Novecento: il pastiche letterario, la metanarrativa, la fusione di registri alti con registri prettamente colloquiali e popolari, la destrutturazione della narrazione e la sua non linearità fino ai casi limite di illeggibilità logica nello sviluppo del tessuto narrativo, il deterioramento del tempo e una certa autoreferenzialità per la quale in talune occasioni l’opera assume significato in sé a prescindere dagli elementi tradizionali del romanzo/racconto di cui si compone il testo, quali la trama, i personaggi, l’ambiente nel quale gli attori interagiscono, la voce narrante e il punto di vista.
L'Avant-pop invece, che dal Postmodernismo ha mosso i primi passi, ha tentato di andare oltre sostituendo la formula “Io, chiunque sia, metterò insieme questi bit di dati e formerò un testo, tu, chiunque sia, produrrai il tuo significato in base a ciò che tu porti nel testo” con Io slogan “Io, chiunque sia, interagisco costantemente con i dati creati da Voi Collettività, chiunque siate, e interagendo con il Collettivo-Voi troverò il significato” persuaso dalla convinzione di dover fare proprie le nuove modalità di relazione uomo-mondo.
Oggi, tutto questo non è più sufficiente.

5. Il movimento Avant-pop, ponendosi come obiettivo il riavvicinamento del pubblico al mondo della fiction letteraria ha portato alle estreme conseguenze alcune intuizioni proprie del Postmodernismo, una su tutte il pastiche letterario, e nel farlo è penetrato nelle trame della cultura dominante, e da quella ha mosso per individuare delle modalità alternative e mostruose attraverso cui raccontarla e imparare ad amarla. L’Avant-pop non solo ha voluto mostrare gli orrori della società post-post-moderna (a qualcuno piace definirla così) in cui lo spazio mediatico si è delineato come il luogo per eccellenza nel quale avvengono la maggior parte delle interazioni sociali e in cui si è rapidamente sviluppata una cultura popolare dei (social) media capace di influenzare il modo in cui viene utilizzata l’immaginazione per elaborare esperienze individuali e collettive, ma si è convinto di poter guadagnare lo statuto di specchio di quella stessa società, accogliendo dunque di buon grado la profonda compenetrazione della tecnologia, dei mass media e dei social network nella vita delle persone. Una fusione di cui ha dato conto attraverso l’utilizzo di tecniche narrative le cui radici stilistiche affondano nelle letterature fantascientifiche, fantasy, horror, erotica, non-sense, infarcite però di linguaggi mutuati dal mondo televisivo, cinematografico, fumettistico e informatico.
Il più grande limite di questo tipo di approccio, per quanto innovativo e per certi versi lungimirante, risiede nel non aver osato di più (il ristretto arco temporale in cui l'Avant-pop ha goduto di una discreta fama ne è una dimostrazione lampante), nel non essere stato in grado di compiere l'ultimo decisivo passo verso la fondazione di una corrente che potesse definirsi realmente lo specchio della società contemporanea e che di essa ne restituisse un'immagine tanto reale quanto escatologica. Gli scrittori che più hanno contribuito alla fondazione del movimento sono rimasti vittima dello stesso principio da cui muovevano; per dirlo con le parole di Baudrillard, un mondo in cui finzione e realtà vengono meno, abolite entrambe dall’iper-realtà.

6. Per tanto, se riteniamo assodato il principio secondo il quale la letteratura deve essere il termometro del sentire comune in un dato momento storico-sociale, e al tempo stesso una delle chiavi interpretative della realtà, credo sia indispensabile colmare la distanza sorta tra l'Avant-pop e il suo pubblico, attraverso la promozione di una nuova sensibilità.

7. Il passo in avanti potrà realizzarsi solo abbandonando i mondi immaginari, distopici, allucinati e fantastici di cui si sono cibate le storie dell’Avant-pop, e recuperando il principio del reale, di ciò che potrebbe apparire persino banale, conosciuto o addirittura insignificante, ma di cui si compone l’intera esistenza umana. Non un semplice realismo, ma un iper-realismo sui cui convergono via via una commistione di linguaggi tradizionali e non, mutuati dall’immaginario televisivo, cinematografico e virtuale, associato all’uso di tecniche narrative non convenzionali. Questo nuovo modo di raccontare non farà più riferimento a mondi fantastici o alternativi dominati da elementi irreali e spesso e volentieri assurdi a cui, necessariamente, si fatica ad affezionarsi e a considerare prossimi alla realtà vissuta sulla propria pelle quotidianamente quand’anche rispettano i principi di non contraddittorietà e verosimiglianza, ma sarà al servizio di intrecci e trame che affondano la loro radici nel reale, nella vita comune.

8. L’Iper-realismo-pop, tenendo in debito conto queste due istanze, produce scritti nei quali le tematiche di ampio respiro di cui la letteratura si è sempre occupata (amore, relazioni interpersonali, conflitti, formazione, tragedie, comicità), si sviluppano all’interno di contenitori inediti (conversazioni telefoniche, spot pubblicitari, chat, tweet, post, video, telefilm, ecc.) e di essi si nutriranno, creando un modello letterario peculiare da cui partire per uscire dall’impasse in cui spesso la letteratura contemporanea si è confinata.

9. A ben vedere esistono già dei modelli a cui riferirsi, ma non è ancora rintracciabile, né in Italia né all’estero, un vero e proprio movimento in cui possano confluire queste nuove sensibilità. La mancanza di unità stilistica e concettuale in grado di accumunare gli esperimenti posti in essere sotto lo stesso tetto mi porta a credere che non vi sia la necessaria consapevolezza, e per questo ritengo quanto mai opportuno fondare una corrente il cui obiettivo è raccontare storie (esattamente come la letteratura dovrebbe fare) iper-reali, con un linguaggio non solo popolare, ma anche e soprattutto moderno, o meglio ultra-moderno, che osi portare alle estreme conseguenze quelle intuizioni che fino ad oggi si sono arrestate ad uno stadio embrionale.

10. L’iper-realismo-pop rappresenta non solo il presente della letteratura contemporanea, ma anche il futuro. Un modello dal quale partire per restituire profondità e autorevolezza al mondo della fiction strappandolo al baratro nel quale si è confinato ostinandosi a produrre opere di indubbio valore stilistico, ma spesso troppo lontane dal sentimento comune e quindi incapaci di penetrare a fondo nel tessuto sociale, un obiettivo imprescindibile per qualunque forma di arte.